Mi mujér védva

Commedia dialettale in tre atti di U. Palmerini e A. Lucchini
La commedia

Una moglie, Lella, innamorata del proprio marito.
Un marito, Nino, innamorato della propria moglie.
Quale condizione più dolce e romantica si potrebbe desiderare … se non fosse che l’uomo che occupa il cuore di Lella non è l’attuale marito, di cui è comunque innamorata, ma quello … defunto, il povero Fiffo.
Facile immaginare come Nino possa vivere questa situazione, questo strano menage familiare, questo “ triangolo col morto “. Costretto a subire ogni tipo di mortificazione, per quanto faccia, non riesce a scrollarsi di dosso la “presenza ingombrante “ del de cuius.
La faccenda poi si complica con la comparsa di alcune figure emblematiche che allontanano ancora di più Lella dal marito.
E mentre una serva brontolona e padrona di casa cerca di risvegliare l’orgoglio di Nino, anche la ricerca affannosa di punti oscuri nella vita cristallina del defunto si rivela un’arma a doppio taglio.
Un caro amico ritrovato rinnova in Nino la speranza di potersi liberare finalmente di Fiffo, ma invano.
Tutto sembra accanirsi contro di lui. Ma Nino, a sua insaputa, ha ancora un asso nella manica da giocarsi, per risolvere a suo favore la situazione e recuperare l’amore della moglie, …. ma basterà?

Gli autori

Ugo Palmerini ( Firenze 18 Novembre 1882 – 2 Ottobre 1959), conseguì la laurea in giurisprudenza e fu impiegato presso le Ferrovie dello Stato.
Per hobby si mise a scrivere di tutto: canzonette napoletane, poesie in vernacolo fiorentino.
Tuttavia sentiva una particolare attrazione per il Teatro dialettale brillante ed è in questo campo che si concentra il corpo principale della sua produzione. Le sue commedie furono rappresentate in tutta Italia e anche all’estero: Argentina, Spagna e Paesi Bassi.
Nel 1938 fu nominato Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti di scrittore di commedie in vernacolo fiorentino.

Arrigo Lucchini ( Bologna 20 gennaio 1916 – 30 settembre 1984), viene avviato al teatro dal padre Armando, poeta, attore e commediografo. Nel 1945 crea la sua prima filodrammatica assieme al parroco Alfonso Bonetti. Recita come attor giovane nella compagnia di Bruno Lanzarini da cui si stacca nel 1964 per fondare una sua compagnia dialettale che chiamerà “Teater Bulgnèis”.
Grande caratterista e attore teatrale, autore di numerose commedie di successo in dialetto bolognese, va ricordato anche come autore, non solo di commedie ma anche di libri tra i quali “Cara Bologna” e “Cronache del Teatro Dialettale Bolognese” e di tantissime poesie.
Lucchini fu spesso utilizzato da Pupi Avati nei suoi primi film. Fra tutti ricordiamo “La casa dalle finestre che ridono” premiato al Festival du film Fantastique di Parigi e diventato un cult movie.

Personaggi e interpreti

ROMANO RAMBALDI Luciano Farnè
RAFFAELLA, sua moglie Katia Monti
DOTT. ULISSE ZANOTTI Giuliano Zaccarini
DESIDERIO PALAZZI Mauro Pasini
ADALGISA, sua moglie Paola Andalò
MORENA , loro figlia Federica Baldisserri
IDA, domestica dei Rambaldi Anna Tozzola
FILOPANTI, autista Giovanni Zardi

REGIA: Luciano Farnè
EFFETTI: Quinto Ferrini
SCENE E COSTUMI: della compagnia.

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